l comune di Predappio si trova nella provincia di Forlì-Cesena, lungo la vallata del fiume Rabbi. La storia di questo abitato è molto recente e del tutto particolare; Predappio, infatti, fu letteralmente “inventata” 100 anni fa, nel 1925, su iniziativa del regime fascista, nel luogo in cui esisteva una minuscola frazione denominata Dovìa, uno snodo fra strade di campagna attorno al quale gravitavano case sparse occupate da contadini, mezzadri e braccianti. Dopo l’ascesa al potere di Mussolini questo borgo fu trasformato nel giro di pochi anni in una cittadina che possedeva tutti i contenitori che caratterizzavano la celebrazione del potere, funzionali al suo ruolo di terra di culto e di terra del mito delle origini.
L’itinerario, della durata di circa 2 ore, parte dall’Oratorio di Santa Rosa, dove sono conservate opere come la Madonna del Fascio, la Madonna del libro (tavola di scuola raffaellita) e la statua di Santa Rosa da Lima, santa a cui la chiesa è dedicata.
Dopo la visita alla Casa natale di Mussolini, il percorso si snoda lungo la via principale dove l’architetto Florestano Di Fausto ha progettato numerosi edifici come il Mercato dei Viveri, le Case Economiche, l’Edificio Postelegrafico, la Caserma dei Carabinieri, la Scuola Elementare e la Casa dei Sanitari, quest’ultima affacciata all’attuale Piazza Sant’Antonio. Altri importanti architetti si sono avvicendati nel dare forma a Predappio: Arnaldo Fuzzi che realizza la Casa del Fascio e dell’Ospitalità tra il 1934 e il 1937, Cesare Bazzani autore della Chiesa di Sant’Antonio da Padova, e Cesare Valle che progetta alla Casa G.I.L. del 1937.
Predappio, Casa natale di Benito Mussolini

PREDAPPIO, SCUOLA ELEMENTARE

PREDAPPIO, CASA DEL FASCIO

PREDAPPIO, PALAZZO AERONAUTICA CAPRONI

PREDAPPIO, CHIESA DI SANT'ANTONIO

PREDAPPIO, CASA BECKER

PREDAPPIO, CHIESA DI SANTA ROSA, MADONNA DEL LIBRO

PREDAPPIO, CHIESA DI SANTA ROSA, PART. DELLE DECORAZIONI
